Perché conviene acquistare pellet di qualità?
Ecco alcuni consigli pratici per destreggiarsi al meglio nell’affollato e non sempre chiaro mercato dei pellet.
Il pellet negli ultimi anni è riuscito a conquistare la fiducia degli Italiani, tanto da far diventare il mercato nazionale uno dei più importanti a livello Europeo.
Il boom del pellet è da ricercarsi prevalentemente nel basso costo della materia prima rispetto ai combustibili tradizionali, essendo infatti prodotto con i residui della lavorazione del legno – ovvero segatura pressata -, ottenendo in questo modo un combustibile dalle alte prestazioni ad un costo contenuto.
Ma quali sono i principali elementi da prendere in considerazione per essere sicuri di acquistare pellet di qualità?
Per sapersi destreggiare al meglio tra varie marche e tipologia di pellet presenti sul mercato, ti consigliamo di fare attenzione ad alcuni dettagli.
– Prima di tutto porre grande attenzione nel controllo dell’integrità delle confezioni.
– Verificare la presenza delle appropriate certificazioni.
– Molto importante: avere l’accortezza di verificare che ci sia l’etichetta con riportate tutte le informazioni principali sul prodotto presente all’interno della confezione
– Infine è molto importante che sia riportato in modo chiaro ed esplicito il nome del produttore. Quest’ultimo, se si tratta di un’azienda seria e strutturata, avrà un proprio sito internet dove sarà possibile acquisire informazioni tecniche sul prodotto, ed eventualmente contattare il loro ufficio qualità.
In dettaglio quali sono le informazioni che le etichette dovrebbero contenere per identificare un pellet di qualità?
Per una corretta ed esaustiva informazione verso il consumatore l’etichetta dovrebbe sempre riportare:
- Il contenuto di cenere che rappresenta la parte di combustibile che non brucia e quindi che può sporcare ed intasare la stufa, nonché ridurre il contenuto energetico del pellet.
- L’essenza della materia prima cioè il legno utilizzato: ottimi sono quelli di abete pure o di Sarebbe utile fosse riportato sull’etichetta anche la provenienza del legname.
- Il potere calorifico e la durabilità che altro non indica la resistenza del pellet nel tempo agli scuotimenti e alla frantumazione.
- La percentuale di umidità che non deve superare il 10%. Valori più alti abbassano di molto il potere calorifero del pellet aumentando lo spreco di materiale in fase di combustione.
- Ultimo fattore – ma non meno importante degli altri – è la presenza di additivi, che deve essere dichiarata sia in quantità che qualità. In linea di massima gli additivi non sono sinonimo di qualità a meno che non si utilizzi elementi naturali, quali per esempio l’amido di mais che, oltre ad essere un collante naturale, aumenta il potere calorifico.
E’ importante che l’azienda produttrice di pellet sia certificata?
La certificazione attesta la qualità e la serietà del produttore come può essere PABST o my Premium Pellets. Viene rilasciata da un ente terzo incaricato di verificare la conformità del prodotto in base alle norme in vigore. Questo non esclude che un pellet non certificato possa comunque essere un pellet di qualità, ma sicuramente la certificazione garantisce che ogni elemento della filiera di produzione rispetti rigidi protocolli.
Attualmente lo standard di riferimento riconosciuto dalla federazione dell’industria europea dei pellet è dato dalla certificazione ENplus, basata su protocolli ISO 17225-2:2014 e suddivisa in 3 categorie sulla base delle ceneri prodotte in fase di combustione:
- ENplus A1: 0,7%
- ENplus A2: 1,2%
- ENplus B: 2%.
Gli enti certificatori si fanno garanti di controlli continui, realizzati sulla natura del prodotto; in questo modo si garantisce – verificata la composizione chimica del prodotto -, l’esclusione di componenti come vernici o formaldeide, assicurando che il prodotto non sia derivato da scarti di legno già lavorato o trattato come quelli ad esempio proveniente dall’industria del mobile.
Solo per i pellet certificati ENplus si assicura un corretto stoccaggio del materiale, ed una tracciabilità che va dall’origine della materia prima fino alla trasformazione in pellet attraverso elevati standard di lavorazione.
Quando sto acquistando dei sacchi di pellet come si deve presentare il contenuto?
Quando ci si accinge ad acquistare dei sacchi di pellet è indispensabile controllare che essi siano perfettamente integri, in quanto anche un prodotto di ottima qualità, se esposto all’azione dell’umidità, vede ridursi il proprio potere calorifero e risultare inefficace allo scopo.
Controllare sempre che all’interno delle confezioni non vi siano presenti scarti provenienti dall’industria del mobile: in questo caso l’odore del pellet ricorderà quello del truciolare.
Se così fosse la qualità del pellet è da ritenersi bassissima ed altamente nociva alla salute vista l’alta probabilità di trovare residui di colle e vernici, e se bruciate diventano altamente tossiche per l’uomo e per l’ambiente.
Ma a quali problemi posso andare incontro se i pellet che utilizzo non sono di buona qualità?
Le problematiche di combustione del pellet, in pochi casi sono riconducibili a guasti o mal funzionamento della stufa, sono spesso imputabili alla bassa qualità del pellet.
Nel caso in cui il pellet utilizzato abbia una composizione a bassa densità di legname o non sia pressato adeguatamente non sarà in grado di garantire un adeguato riscaldamento.
Capita spesso di assistere ad uno svuotamento troppo veloce del crogiolo, da cui deriva un alto carico orario, ed un conseguente abbassamento della temperatura.
La presenza di polvere di legno nel sacco (la quale non deve superare il 2 o 3% di materiale), è un altro fattore che incide sulla resa della combustione e, qualora vi fosse un valore di umidità elevato, tale pulviscolo rischierebbe di bloccare tutto il meccanismo di carico.
Qual’ è il periodo dell’anno più conveniente per acquistare pellet ?
Potrebbe sembrare un controsenso con le temperature esterne che superano i 30 gradi, ma il periodo estivo è sicuramente il miglior momento per acquistare pellet, risparmiando sensibilmente sul prezzo.
Consigliamo quindi di programmare le scorte necessarie già in estate, quando pellet viene offerto ad un prezzo inferiore.